È un fatto naturale che molte tra le PMI del settore IT non dispongono di modelli contrattuali da utilizzare con i propri clienti, non avendo una struttura legale dedicata e spesso accettano (esplicitamente o implicitamente), i modelli contrattuali provenienti dalla clientela, spesso imprese di dimensioni superiori con uffici legali interni o assistite da legali specializzati.
Per questo motivo Assinform ha deciso di offrire ai propri Associati e, più in generale, al mercato, alcuni modelli di riferimento facendo tesoro della precedente esperienza di Anasin che tali modelli aveva a suo tempo elaborato. I testi proposti ne rappresentano non solo un aggiornamento, ma una revisione discussa con le aziende associate in più occasioni.
Data la estrema variabilità: i) dei servizi offerti, e ii) delle strutture aziendali esistenti (dimensioni, area geografica, posizionamento nei confronti del mercato), i modelli di contratti Assinform devono essere considerati un’indicazione di massima, da adattare alle singole realtà e inserendo le opportune caratterizzazioni. Alcune clausole più di altre potranno essere oggetto di discussione con la clientela: in particolare quelle relative alle condizioni di garanzia e, ove previste, alla cessione dei diritti di proprietà intellettuale.
Nulla impedisce, dunque, che l’oggetto o altre clausole contrattuali siano modificate, nella consapevolezza, però, che un accordo contrattuale dovrebbe rappresentare l’incontro equilibrato delle esigenze del cliente e del fornitore. Ciò comporta che, a fronte di una modifica favorevole ad una parte, dovrebbe corrispondere una variazione a favore dell’altra. La reciproca soddisfazione delle parti, infatti, è garanzia del fatto che dal contratto non emergeranno controversie.
Lo stile scelto per il linguaggio delle clausole è volutamente semplice ed essenziale, con pochi riferimenti, quando necessari, a specifiche norme di legge. Ciò dovrebbe favorire la comprensibilità da parte degli interlocutori, senza la necessità di interventi interpretativi da parte di legali.
E’ stata inserita in tutti i contratti l’alternativa tra devoluzione delle controversie all’Autorità Giudiziaria Ordinaria (A.G.O.) o ad un collegio arbitrale. La scelta andrà effettuata in base a:
- valore del contratto: per contratti di valore inferiore a circa € 150.000,00 la deroga dell’A.G.O. in favore dell’arbitrato non sembra conveniente, dati i costi decisamente più elevati di quest’ultimo;
- necessità di mantenere riservati l’oggetto e il contenuto della collaborazione (le cancellerie dei tribunali a volte non garantiscono una totale riservatezza).
Vi sono possibili soluzioni che riducono il differenziale di costi (ad esempio, le sempre più numerose “camere arbitrali” presso le C.C.I.A.A. o altri enti).
Per chiarimenti e informazioni si prega di contattare l’Associazione
(Sig.ra Tiziana Tagliani email t.tagliani@assinform.it – 02/00632813) presso la quale è a disposizione un apposito consulente legale.