Il pieno coinvolgimento nella dimensione digitale del cittadino - che vive l’ambiente familiare e produttivo, studia, lavora, trascorre il tempo libero e vive secondo le regole della collettività - si può raggiungere attraverso la consapevolezza dell’appartenenza alla comunità basata sulla “cittadinanza digitale”. Vanno evitati “divide” conoscitivi curando la formazione e le competenze, garantendo l’accesso al digitale anche alle categorie più svantaggiate, a chi cerca lavoro e agli anziani. A livello territoriale vanno colte le specificità culturali e del sistema produttivo per orientare al meglio l’azione di sensibilizzazione e diffusione.
Cultura e inclusione. Le tecnologie digitali sono al cuore di una nuova alfabetizzazione, di nuove professioni, di un nuovo modo di fare impresa, di dare servizi alla comunità e di fruirne. È strategico dare impulso ai programmi di educazione digitale diffusa contemplate dalla Strategia per la Crescita Digitale, perché sono ancora troppo grandi le fasce di popolazione che rischiano di essere escluse dalle interazioni sociali, lavorative e di servizio che si vanno rapidamente affermando. Tutte le parti interessate, pubbliche e private, sono chiamate a cooperare per accrescere e diffondere la cultura digitale, per consentire a fasce sempre più ampie di cittadini ed imprese di fruire dei nuovi linguaggi e dei nuovi servizi della società dell’informazione.